lunedì 20 settembre 2021

TEMPORARY STORE SINCE 2013

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NEWS. Macerata: «I luoghi dell'anima» di Carlo Balelli

La Macerata di Carlo Balelli

Le grandi fotografe raccontano il mondo mostra fotografica a cura di Walter Guadagnini

Ideata e realizzata in collaborazione con Monica Fantini e Fabio Lazzari dal 18 settembre 2021 al 30 gennaio 2022 ai Musei San Domenico di Forlì

 

opere di Berenice Abbott, Claudia Andujar, Diane Arbus, Eve Arnold, Letizia Battaglia, Margaret Bourke- White, Silvia Camporesi, Cao Fei, Lisetta Carmi, Carla Cerati, Cristina de Middel, Gisèle Freund, Shadi Ghadirian, Jitka Hanzlova’, Nanna Heitmann, Graciela Iturbide, Dorothea Lange, Annie Leibovitz, Paola Mattioli, Susan Meiselas, Lee Miller, Lisette Model, Tina Modotti, Inge Morath, Zanele Muholi, Ruth Orkin, Shobha, Dayanita Singh, Newsha Tavakolian e Gerda Taro

Forlì (18/9/2021): Ha inaugurato oggi, sabato 18 settembre e rimarrà visitabile fino al 20 gennaio 2022 ai Musei di San Domenico a Forlì, la mostra “Essere Umane. Le grandi fotografe raccontano il mondo”, un percorso per immagini dedicato alle grandi fotografe donne curato da Walter Guadagnini in collaborazione con Monica Fantini e Fabio Lazzari. Tra le 310 fotografie in mostra, si possono segnalare le leggendarie immagini di Lee Miller nella vasca da bagno di Hitler, la strepitosa serie delle maschere di Inge Morath, realizzata con Saul Steinberg, gli iconici volti dei contadini durante la Grande Depressione di Dorothea Lange, il sorprendente servizio di Eve Arnold su una sfilata di moda ad Harlem negli anni Cinquanta e gli scatti di Annie Leibovitz per una epocale edizione del Calendario Pirelli. Un viaggio per immagini nell’evoluzione del linguaggio fotografico mondiale, con una specifica attenzione allo “sguardo femminile”, a partire dagli anni Trenta del Novecento, quando grazie all’affermazione delle prime riviste illustrate la fotografia è diventata il principale linguaggio della comunicazione contemporanea. In mostra, dunque, sarà possibile seguire questa evoluzione attraverso i grandi reportage di guerra e i cambiamenti dei costumi sociali, la ricostruzione post-bellica e le questioni di genere, l’affermarsi della società dei consumi e l’osservazione del ruolo della donna nei paesi extra-occidentali. L’idea guida è stata, infatti, quella di allestire una mostra senza precedenti in Italia e non solo, dedicata al lavoro delle autrici che, dagli anni ’30 alla contemporaneità, hanno interpretato la fotografia come strumento di indagine e di riflessione, con registri espressivi talvolta poetici, in altri casi più crudi, sui grandi temi che hanno attraversato la società nei diversi segmenti temporali del XX e degli inizi del XXI secolo. La selezione ampia per quantità e qualità di autrici e di opere che è stata operata in questo caso (30 fotografe e 310 opere), fa si che “Essere Umane” si candidi ad essere la prima e la più importante in Italia e non solo, come ricognizione di ampio respiro internazionale e di valore storico, artistico e culturale sul talento delle donne nella fotografia.

Le sezioni

La prima sezione dedicata agli anni ’30-’50, va dalla serie realizzata dall’americana Dorothea Lange durante la crisi americana degli anni ’30 per la FSA (Farm Security Administration), a quelle di Lee Miller, anche lei americana, eseguite nell’appartamento di Hitler alla fine della seconda guerra mondiale, dalle serie “inglesi” della tedesca Giséle Freund alle fotografie scattate in Italia dall’americana Ruth Orkin (tra cui la celebre American Girl in Italy) nel 1951, dalle immagini della serie “Reflections” dell’austriaca Lisette Model, che indagano il tema del consumismo americano, alle fotografie del periodo messicano dell’italiana Tina Modotti, durante il quale conobbe e fotografò, tra l’altro, gli artisti Diego Rivera e Frida Kahlo. E poi ancora, sempre nella prima sezione, saranno presenti altre tre autrici statunitensi: Berenice Abbott, già assistente di Man Ray negli anni ’20 a Parigi, Margareth Bourke- White, la prima fotografa straniera a cui fu permesso di scattare fotografie nella allora Unione Sovietica e infine la serie sulle sfilate di donne afro-americane ad Harlem dell’americana Eve Arnold (proprio queste immagini convinsero Henri Cartier-Bresson a chiamare la Arnold alla Magnum, prima donna insieme ad Inge Morath a far parte della prestigiosa agenzia fotografica parigina fondata da Robert Capa).

Da segnalare infine la recente acquisizione di 10 opere di Gerda Taro scattate durante la guerra civile spagnola degli anni ’30.  Nella seconda sezione, dagli anni ‘60 agli anni ’80, si andrà dalla “Mask series” nata dall’incontro tra l’austriaca Inge Morath e il grande disegnatore rumeno naturalizzato americano Saul Steinberg agli inizi degli anni ’60, alle immagini inquietanti e spesso controverse di personaggi singolari dell’americana di origini russe Diane Arbus, dalle fotografie di denuncia delle condizioni degradanti delle Carnival Strippers dell’americana Susan Meiselas, alle fotografie scattate tra gli indiani dell’Amazzonia Yanomami dalla brasiliana Claudia Andujar, protagonista di una recente personale alla Fondazione Cartier di Parigi, o ancora quelle della serie dedicata negli anni ’70-’80 alla comunità matriarcale di Juchitan, in Messico, da Graciela Iturbide, fino a quelle che l’indiana Dayanita Singh ha scattato per oltre dieci anni all’eunuco Mona Ahmed, stringendo con lui un rapporto di profonda amicizia che traspare nelle immagini pervase di intima e spesso poetica partecipazione. Molto importante, in questa sezione, lo spazio dedicato ad alcune tra le più autorevoli esponenti della fotografia italiana come Carla Cerati, con immagini da “Mondo cocktail”, serie dedicata alla realtà borghese dei cocktail party milanesi, Lisetta Carmi con la serie del 1965 dedicata alla comunità di travestiti che aveva occupato l’ex ghetto ebraico di Genova, Paola Mattioli con i celebri autoritratti degli anni ’70, e Letizia Battaglia, con le immagini dedicate alle bambine di Palermo e agli omicidi della mafia. Una sezione speciale, infine, sarà dedicata ai ritratti di tredici donne di spicco di vari settori, dall’imprenditoria allo sport, dalla musica al cinema, realizzati da una delle più celebri fotografe del mondo, Annie Leibovitz, per l’iconico Calendario Pirelli 2016. Più articolata la sezione finale dedicata agli anni tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo. Anche in questo caso di alcune autrici saranno esposte immagini appartenenti a singoli progetti, come i ritratti della sudafricana Zanele Muholi, protagonista della Biennale di Venezia del 2019, oppure le immagini dell’iraniana Newsha Tavakolian, membro dell’agenzia Magnum, che ritraggono le donne-guerrigliere delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia), o ancora le foto della serie “Baba Yaga” della russa Nanna Heitmann dedicate agli abitanti dello Yanisei, il grande fiume siberiano ai confini con la  taiga o quelle della ceca Jitka Hanzlova’ con “Female”, una serie di ritratti femminili eseguiti tra Europa e Stati Uniti, fino alle immagini dedicate alle difficili condizioni delle donne iraniane da Shadi Ghadirian e quelle della figlia di Letizia Battaglia, Shobha. La sezione si concluderà con una suggestiva installazione di immagini della serie “Afronauts” della spagnola Cristina De Middel, recentemente nominata membro associato di Magnum Photos, e due immagini di grandi dimensioni della cinese Cao Fei dedicate, come gran parte del suo lavoro, alla realtà quotidiana del suo Paese.

Quest’ultima sezione ospiterà infine la presenza della forlivese Silvia Camporesi, con un lavoro dal titolo “Domestica”, una installazione di 30 fotografie scattate durante il recente lockdown. “Essere Umane” è una mostra curata da Walter Guadagnini, ideata e realizzata in collaborazione con Monica Fantini e Fabio Lazzari. La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì ed è organizzata dalla società strumentale della Fondazione ‘Civitas srl’.

Walter Guadagnini è da anni attivo sulla scena nazionale e internazionale, attraverso un’attività che spazia dall’insegnamento alla scrittura all’organizzazione e alla cura di mostre. È titolare della cattedra di Storia di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove insegna dal 1990. Ha pubblicato “Una storia della fotografia del XX e del XXI secolo” da Zanichelli nel 2010 ed è ideatore e curatore di una collana di storia della fotografia edita da Skira in 4 volumi dal 2011 al 2014, dal titolo “la Fotografia”. È direttore di CAMERA, il Centro Italiano per la Fotografia che si trova a Torino.

ESSERE UMANE. Le grandi fotografe raccontano il mondo

Complesso Museale di San Domenico a Forlì

Da sabato 18 settembre 2021 fino a sabato 30 gennaio 2022 (da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19).

Prevendita biglietti su ticketone dal 18 giugno.

 www.essereumane.it

 


 

giovedì 9 settembre 2021

TEMPORARY STORE SINCE 2013

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Bergamo: III Edizione di FOTOGRAFICA - Festival Fotografi Bergamo: "Fuori dal centro", dal 2 ottobre al 1 novembre 2021

Da non luogo a fucina creativa: la partita per la rinascita urbana e sociale si gioca anche ai margini delle città. Un tempo solo metafora di malessere e degrado sociale, la periferia può diventare fonte di riflessione e innovazione e nuovo punto di riferimento per la condivisione di esperienze.

La periferia in tutte le sue espressioni è il tema proposto dall’edizione 2021 di FOTOGRAFICA. Festival di Fotografia Bergamo che proprio in due luoghi simbolo della rigenerazione urbana bergamasca presenta 10 mostre, workshop, iniziative.

Basilico, Bulaj, Faraci, Ramazzotti, Diffidenti, Alessi, Podavini, Bispuri, Ducke, Rota i nomi in esposizione, in un ideale percorso esplorativo di tutti i “luoghi non luoghi”: urbani, dell’anima, sociali, intimi, creativi, diversi. 

Bergamo, settembre 2021 - La periferia avvolge l’anima di chi è costretto ai confini delle città ma è anche linfa creativa e impulso vitale di coloro che ne vedono un’opportunità per progettare, per condividere, per migliorarsi. E proprio la periferia, in tutte le sue poliedriche forme, è il cuore pulsante dell’edizione in arrivo di Fotografica - Festival di Fotografia Bergamo, manifestazione che avrà luogo a Bergamo dal 2 ottobre all’1 novembre.

 

Una terza edizione che vuole essere non solo un evento culturale, ma anche un punto di partenza per una riflessione collettiva, mantenendo salda la sinergia con il territorio e con gli Enti e le Istituzioni, negli anni sempre più presenti ed attivi a riguardo. Una presa di coscienza della situazione economica e sociale che interessa i contesti ai margini, un’interessante testimonianza di come vengano vissute oggi le periferie.

 

Un fil rouge tematico che interesserà due luoghi simbolo della città di Bergamo: l’ex-centrale elettrica Daste e Spalenga, oggi Daste.

Imponente e solitaria testimonianza dell’economia manifatturiera del secolo scorso Daste è divenuta, a seguito di un importante intervento di riqualificazione, sede di prestigio per lo sviluppo culturale e ricreativo con sale di proiezioni, spazi per il coworking, attività istituzionali e laboratori didattici di arti: uno spazio di socialità e aggregazione, oltre che innovativo motore di trasformazione urbana, sociale e culturale.

 

E il Monastero del Carmine a Bergamo Alta, un bene culturale pubblico di grande interesse storico ed artistico che dal 1996 è sede del TTB Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche.

Il Tascabile nel 2018 ha sottoscritto con il Comune di Bergamo il primo Partenariato Speciale Pubblico Privato in Italia per il recupero e la valorizzazione in chiave culturale del Monastero rendendone possibile l'utilizzo per manifestazioni culturali come, per l’appunto, Festival Fotografica.

 

LE MOSTRE DELL’EDIZIONE 2021

 

La Mostra a Daste

BERGAMO - Gabriele Basilico

Non solo cornice ma grande protagonista, “Bergamo” è la mostra di punta del festival. Gli scatti del grande fotografo Gabriele Basilico sono un viaggio nella città minuziosamente documentato, che mette in relazione architetture e spazi, contraddizioni ed assonanze grazie ad uno studio capillare ed un occhio meticoloso. Ne rimangono preziose foto, risultato di una verifica ottenuta in seguito al ‘gesto fondamentale del fotografo: il guardare’, come aveva lui stesso dichiarato in un’intervista del 1998.

 

Le 9 mostre al Monastero del Carmine

BROKEN SONGLINES - Monika Bulaj

Broken songlines” è il progetto di Monika Bulaj: le sue fotografie immortalano le ultime oasi d’incontro tra fedi, zone franche assediate dai fanatismi armati, patrie perdute dei fuggiaschi di oggi. Luoghi dove gli dei parlano spesso la stessa lingua franca, e dove, dietro ai monoteismi, appaiono segni, presenze, gesti, danze, sguardi. Un cammino che la fotografa realizza con i nomadi, minoranze in fuga, pellegrini, ricercando il bello anche nei luoghi più tremendi.

 

MALACARNE: KIDS COME FIRST - Francesco Faraci  

Sono un itinerario nel cuore di Palermo le immagini realizzate da Francesco Faraci “Malacarne: Kids come first”. Gli scatti, racchiusi in un libro, raccontano tre anni di attività del fotografo nelle viscere del capoluogo siciliano. I bambini vengono prima di tutto, anche in quelle realtà percepite ai margini della società, dove sono in vigore leggi non scritte che, a volte, si è costretti a conoscere e ad assimilare come vere e proprie regole dello stare al mondo.

 

BARACCOPOLIS - Sergio Ramazzotti

In “Baraccopolis”, Sergio Ramazzotti offre uno sguardo che arriva dritto come un pugno allo stomaco su un fenomeno che interessa l’esistenza di un essere umano su sei. Periferia estrema della città, della società e della dignità umana, le baraccopoli interessano da vicino anche il nostro Paese.

Cantine, roulotte, automobili e baracche: non luoghi che sorgono al confine dei contesti urbani, al confine della realtà.

 

L’ALTRA FACCIA TRA VERDELLINO, ZINGONIA E CISERANO - Giovanni Diffidenti

 “L’altra faccia” Tra Verdellino, Zingonia e Ciserano è il progetto fotografico di Giovanni Diffidenti che narra l’attività di Sguazzi Onlus, “A Beautiful Wave”. Le immagini catturano il lavoro di recupero dell’associazione su questo territorio tra il 2018 e il 2019 e portano a conoscenza del processo che ha coinvolto le Torri di Ciserano, documentando come erano appena prima e durante l’abbattimento. Sono le storie di ragazze e ragazzi che vivono, interagiscono, vogliono confrontarsi e mettersi in gioco l’uno con “l’altro”. Gli altri sono la ragazza senegalese che gioca a basket con il ragazzo pakistano o l’istruttore bosniaco che insegna parkour al giovane italiano.

 

IL PICCOLO PAMIR AFGHANO - Silvia Alessi

E ancora, Silvia Alessi ritrae la quotidianità delle popolazioni che abitano una delle periferie del mondo poste tra i 3 e i 4 mila metri sul livello del mare: “Il Piccolo Pamir Afghano” è una raccolta di immagini che immortalano il Corridoio Wakhan, una lunga striscia di terra larga pochi chilometri nell’Afghanistan nordorientale. Il Corridoio è divenuto vicolo cieco in seguito alla chiusura di tutte le frontiere, pattugliate a vista, rendendone impossibile l’uscita.

 

MiRelLa - Fausto Podavini

Mirella e Luigi sono uniti da 43 anni, dei quali gli ultimi sei hanno lottato contro la malattia degenerativa di Luigi, l’Alzheimer, che offusca i ricordi e cambia le persone inesorabilmente.

MiRelLa” di Fausto Podavini è un racconto lungo quattro anni, iniziato come uno studio sulla malattia, diventato presto narrazione di vita quotidiana. Una storia senza confini, racconto emotivo ed intenso di una sorta di periferia dell’anima: un non luogo che colpisce le persone indipendentemente dal sesso, dal ceto sociale, dal paese di provenienza.

 

PRIGIONIERI - Valerio Bispuri

I “Prigionieri” di Valerio Bispuri sono i detenuti delle carceri italiane: gli invisibili che vivono in un luogo non luogo, da sempre ai margini della società. Dopo aver concluso “Encerrados”, viaggio fotografico durato dieci anni attraverso 74 carceri del Sud America, Bispuri nel 2014 decide di continuare a esplorare il mondo dei detenuti nelle carceri italiane. “Prigionieri”, “Encerrados” e “Paco” formano la trilogia della libertà perduta. Una narrazione del quotidiano che esplora le condizioni di vita quotidiana dei detenuti e capire difficoltà, bisogni, emozioni.

 

DIAGNOSIS - Emile Ducke

Emile Ducke ci porta a bordo di un convoglio ospedaliero che viaggia in città remote della Siberia. “Diagnosis” è il racconto fotografico del treno di San Luca, che per due settimane, dieci volte l’anno, attraversa l’entroterra russo, per offrire l’assistenza sanitaria mancante a chi abita in quelle terre remote, lontane, fredde. Questo lavoro è stato premiato nella categoria Short Story del World Report Award|Documenting Humanity, il concorso internazionale del Festival della Fotografia Etica di Lodi.

 

PHYSIS di Cristian Rota

Infine, la “Physis” che si incontra in questo progetto di Cristian Rota è quella di “terre lontane” alla periferia del mondo, vissute come “luogo salvifico” che riduce a nulla il nostro antropocentrismo di fronte ad una Natura che è potenza creatrice e distruttrice, che opera incurante dell’uomo mortale. Da vedere per comprenderne la profondità e la bellezza.

 

Ma non è tutto. Fotografica è anche Workshop ed eventi.

 

Workshop

“Raccontare Per Immagini” è il workshop tenuto da Fausto Podavini (fotografo romano specializzato in reportage a sfondo sociale) dedicato a tutti coloro che intendono migliorare la fase realizzativa e progettuale di lavori fotografici a medio-lungo termine. O anche a chi semplicemente vuole iniziare a vedere la fotografia come racconto fotografico.

L’evento è organizzato in collaborazione con NessunoPress.

2 e 3 ottobre, Piazza Vittorio Veneto, Bergamo

 

Proiezione Docufilm “Baraccopolis” 

Un essere umano su sei, nel mondo, vive in una baraccopoli. Nel nostro paese sono migliaia. Sono tutti cittadini italiani, ma nemmeno l’Istat sa con precisione quanti: tutto ciò che ci dice è che almeno 53 mila persone in Italia vivono nei cosiddetti “alloggi di altro tipo”, ossia diversi dalle case: le cantine, le roulotte, le automobili, e soprattutto le baracche. Se questi dati sono così vaghi c’è un motivo. Una baraccopoli è un non-luogo che sorge sempre al confine. Al confine con la città degna di questo nome, con la civiltà, con le strutture che forniscono i servizi di base, spesso al confine con la realtà. E per chi è relegato lì dentro, anche se ha la carta d’identità italiana, di solito quel confine è invalicabile.

Baraccopolis, il docufilm di Sergio Ramazzotti e Andrea Monzani (prodotto da Parallelozero per Sky Atlantic), ci porta oltre quel confine, in una specie di viaggio conradiano che, giorno dopo giorno, arriva fino al cuore oscuro dello spaventoso mondo degli slum italiani.

8 ottobre - Ore 20:30, presso Sala Teatro - Monastero del Carmine.

 

Eventi

in collaborazione con Molte Fedi sotto lo stesso cielo, rassegna culturale delle ACLI di Bergamo

 

Mondi e storie dietro le immagini, con Mario Calabresi, giornalista e scrittore

5 ottobre 2021 - Ore 20:45 c/o Daste – Bergamo

Arte, scienza, storia, attualità: la fotografia è entrata prepotentemente in molti aspetti della nostra vita sociale e della comunicazione, cambiando il nostro modo di pensare al passato, raccontare il presente, immaginare il futuro. Mario Calabresi, giornalista, scrittore e intellettuale incontrerà alcuni fotografi del Festival per conversare con loro intorno a come la fotografia cambi la nostra percezione di luoghi, fatti, avvenimenti, storie, persone.

 

Broken Songlines, spettacolo teatrale con Monika Bulaj (fotografa, reporter e documentarista)

27 ottobre 2021 - Ore 20:45 c/o Cinema Conca Verde – Bergamo

 

Monika Bulaj ha viaggiato con la macchina fotografica tra i confini spirituali, nei crocevia dei regni dimenticati, dove scintillano le fedi e le tradizioni dei più deboli e indifesi, con la loro resistenza fragile e inerme, la loro capacità al dialogo e all'incontro. In cammino con i nomadi, minoranze in fuga, pellegrini, anche nei luoghi più tremendi ha cercato il bello: la solidarietà nella guerra, la coabitazione tra fedi laddove si mettono bombe, le crepe nella teoria del cosiddetto scontro di civiltà, dove gli dei sembrano in guerra tra di loro, evocati da presidenti, terroristi e banditi. Al centro della sua ricerca è il corpo, che contiene il segreto della memoria collettiva: nell'arcaicità dei gesti si legge la saggezza arcana del popolo, la ricerca della liberazione attraverso l'uso sapiente dei sensi.

 

Conferenza “Periferia a memoria” - a cura di Museo delle storie di Bergamo

9 ottobre 2021 - ore 17:00 - 18:30 c/o Convento di San Francesco, Piazza Mercato del Fieno 6/a, Città Alta, Bergamo

 

Un incontro dedicato alla costruzione della memoria per immagini sulle periferie, un invito a guardare con maggiore attenzione. A partire dalla mostra “La Malpensata manda a dire” del 1979, realizzata con l’obiettivo di raccontare le vicende del quartiere grazie alla raccolta di materiale fotografico dei suoi abitanti, un percorso alla ricerca delle tracce delle periferie nell’Archivio fotografico Sestini. “Spicchi di storia quotidiana”, come scriveva Giovanni Mimmo Boninelli, a cui è dedicato l’incontro, in merito alla possibilità di uno sguardo di attenzione e cura alle periferie.

 

*FOTOGRAFICA. Festival di Fotografia Bergamo sostiene il progetto di riqualificazione in chiave culturale del monastero del Carmine inteso come luogo di condivisione per la ricerca, la formazione, la produzione artistica in una prospettiva multidisciplinare e internazionale.

 

Un euro del biglietto di ingresso alle Mostre allestite c/o Monastero del Carmine verrà destinato all’Ultimo Miglio, la fase conclusiva del primo lotto di lavori, già cofinanziato da Fondazione Comunità Bergamasca Onlus.

 

#tuocarmine è promosso dal Teatro tascabile di Bergamo in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Per saperne di più visita il sito:

https://carmine.teatrotascabile.org/